by Lauren Woodward
Poiché sono una madrelingua inglese che abita negli Stati Uniti penso che sia facile per gli Americani, in un mondo dove Inglese è una lingua franca globale, immaginare che tutti parlino almeno un po’ di Inglese o che l’Inglese sarà utilizzabile all’estero. Penso anche che diamo per scontata la diffusione di una lingua in altre culture. L’Inglese è in crescita, particolarmente nell’ultimo secolo, e più un mondo è globalizzato più l’Inglese è integrato in altre culture e società. Se l’atteggiamento verso una lingua è positivo poi la richiesta di quella lingua aumenterà e sarà accettata socialmente e linguisticamente in una diversa società.
In Italia, la prospettiva dell’Inglese è cambiata durante l’ultimo secolo a causa degli eventi sociali, storici, e politici. L’Italia era xenofoba durante l’epoca fascista all’inizio del ventesimo secolo, ma immediatamente dopo la seconda guerra mondiale l’Inglese era ben accolto grazie all’immagine positiva di rivoluzione, controcultura, e il cambiamento che erano collegati in un’era post-Nazista (Botticella). L’emigrazione, i media, la democrazia, e l’idea del “sogno americano” sono qualche elemento che hanno contribuito all’integrazione continua dell’Inglese in Italia (Pulcini 77-78). L’aumento delle parole inglesi prestate all’Italiano, specialmente con l’espansione nella scienza, tecnologia, business, ed economia, ha aiutato non solo a lanciare l’Inglese in una piattaforma globale ma anche a indurre altri paesi e culture a incorporare questa lingua nella loro cultura e comunicazione (Pulcini 79).
Scienza, ingegneria, e business internazionale sono argomenti importanti nel mondo moderno e integrano l’Inglese. In modo da accedere al mercato globalizzato in continua evoluzione, una cultura ed un paese sono costretti a seguire i parametri di quel mercato. In Italia, la richiesta dell’Inglese aumenta e produce cambiamenti all’interno della nazione. Gli atteggiamenti culturali verso una lingua possono fare la differenza nel ciclo vitale di una lingua, il mantenimento, o la sua morte. Circa l’apprendimento dell’Inglese come lingua straniera in Italia, questa è una lingua la cui domanda è in crescita e con la più alta percentuale (60%) di studenti che vogliano studiarla rispetto ad altre lingue straniere come Tedesco, Francese, e Spagnolo (Pulcini 82). Ora che l’Inglese è usato più di prima in Europa, in particolare nell’Unione Europea, e nei contesti internazionali di affari e business, è essenziale conoscere la lingua per rimanere in gioco in un mercato globalizzato.
L’Italia accetta la sfida e spinge per usare di più l’Inglese nel proprio sistema educativo. L’università del Politecnico di Milano trasformerà completamente la maggior parte dei propri corsi di studio in Inglese – incluse le lauree specialistiche – a cominciare dal 2014 (Coughlan).
Iniziative come questa certamente miglioreranno le capacità degli Italiani nell’acquisire ed aggiornare la lingua Inglese e ancora più importante manterranno l’Italia sulla mappa del mercato globale. Il Professore Giovanni Azzone, che è anche il rettore del Politecnico di Milano, dichiara,"It's extremely important, at present you have two choices. You can either stay isolated in your own country - which is not realistic in a global world. The other is to open up and be able to work in an international context. Either our university will understand that or else our country will be isolated, which is unbearable for a country like Italy. [È estremamente importante: al momento ci sono due scelte. Restare isolati nel proprio paese – il che non è realistico in un mondo globalizzato. L’altra opzione è aprirsi e essere capace di lavorare in un contesto internazionale. O la nostra università lo capisce oppure il nostro paese diventerà isolato, cosa insopportabile per una nazione come l’Italia.]" (Coughlan; Coughlan trans. Berni and Colzani). Vedremo se altre università in Italia seguiranno l’iniziativa in una manciata d’anni.
Source: http://www.bbc.co.uk/news/business-17958520 |
Other Interesting and Related Link(s):
David Crystal video http://www.youtube.com/watch?v=tLYk4vKBdUo.
Sources
Botticella, Tania. “‘Si, Parliamo Itangliano, Baby!’ Italian English Revisited.” Computing in the
Humanities and Social Sciences. University of Toronto, 2007. Web. 1 April 2013.
<http://homes.chass.utoronto.ca/~cpercy/courses/eng6365-botticella.htm>
Coughlan, Sean. “Italian University Switches to English.” BBC Business News, BBC. 16 May
2012. Web. 1 April 2013. <http://www.bbc.co.uk/news/business-17958520>
Coughlan, Sean. “Italian University Switches to English.” Trans. Emanuela Berni and Mara
Colzani. ItaliaDallEstero, Il Fatto Quotidiano. 21 October 2012. Web. 26 April 2013.
<http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/21/politecnico-di-milano-in-english-please/388811/>
Crystal, David. “Should English be Taught as a ‘Global’ Language?” Online video clip. Youtube.
Youtube. 18 April 2010. Web. 1 April 2013. <http://www.youtube.com/watch?v=tLYk4vKBdUo>
Pulcini, Virginia. "Attitudes toward the spread of English in Italy." World Englishes 16.1
(1997): 77-85. ERIC. Web. 1 Apr. 2013.
Proofread and corrected by Davide di Summa