Skip to main content

Sprichst Du Italienisch? (Parli Italiano?) La Questione di Lingua sulle Alpi

by Michelle Cozzini

Michelle Cozzini is a graduate student in the Master Program in Accounting Science at the University of Illinois. Of Italian origin, Michelle is planning on working in Ernest and Young LLP Financial and Tax services in the near future. S/he wrote this text in the 418, ‘Language and Minorities in Europe’ course in the spring of 2015.

La regione di Trentino – Alto Adige è una delle regioni più a nord d’Italia e confina con l’Austria. Anche se la provincia rimane parte dell’Italia, i cittadini trentini non si sentono Italiani, e per la maggior parte nella città di Bolzano, e in altri paesi del Südtirol, non parlano neanche italiano. Questa parte d’Italia è interessante riguardo al rispetto che la lingua tiene sul nazionalismo. Per esempio, se vai in Trentino, i punti più a nord della provincia avranno tantissimi segni che allegano alla cultura tedesca. La mia ricerca su questo tema identifica la storia come spiegazione dell’importanza del tedesco nella cultura. Poi, provo a spiegare l’importanza che i cittadini sentono di mantenere questa cultura e collegamento con l’Austria, anche se il Trentino-Alto Adige è terra Italiana.  Infine, faccio un’analisi della città di Bolzano come un esempio dell’importanza del tedesco nella zona.

Il Trentino Alto-Adige chiaramente trova le sue radici con l’Austria. Questa regione è diventata parte dell’Italia dopo la prima Guerra mondiale, quando fu annessa al Reich (Roberto Almagia, Enciclopedia Italiana – Alto Adige). Anche se a questo punto l’Alto Adige comincia il suo destino con L’Italia, i cittadini non aderiscono alla cultura Italiana. Poco tempo dopo, la seconda Guerra mondiale fa ritornare un senso di oppressione della popolazione sudtirolese nel Trentino. Nel Novembre del 1938 Hitler e Mussolini condividono che la popolazione mantiene troppo la cultura tedesca e i sudtirolesi devono rilocarsi (SüdTiroler Freiheit, La Storia Breve dal 1918).  Almagia scrive, “ Hitler sottoscrisse nel novembre 1938 degli accordi culturali italo-germanici, a dimostrazione del suo desiderio d’intesa con l'Italia. Però li completava poco dopo con gli accordi del 23 giugno 1939, circa il trasferimento degli allogeni entro i confini del Reich, sulla base di richieste liberamente e singolarmente espresse da parte degli interessati.” Questa informazione non è importante solamente per la storia ma anche per capire i sentimenti della popolazione. È molto interessante vedere che Hitler aiuta Mussolini a portare cittadini di lingua italiana alla provincia, ma allo stesso tempo deve trovare posto per i sudtirolesi, perché secondo Hitler non sono neanche tedeschi. La popolazione Trentina ha sopportato un’oppressione da due lati in questo periodo. Con la fine della guerra e la caduta del nazismo, il Trentino rimane parte dell’Italia, ma senza tanto aiuto dal governo Italiano. Almagia continua a spiegare che il 29 gennaio 1948, la Costituente Italiana dà l’autonomia alla provincia di Trentino – Alto Adige, comunque non appoggia la cultura già stabilita, e neanche incoraggia l’uso dell’Italiano come prima lingua. L’autonomia che la regione ha ricevuto in questo momento era uguale all’autonomia delle altre provincie italiane. Per essere felici, i Trentini vorrebbero l’autonomia nel senso dell’indipendenza o diventare parte dell’Austria – la madrepatria.

Oggi, l’orgoglio austriaco ancora rimane con i cittadini. Non sentono un collegamento con l’Italia da nessuna parte. Si può anche capire che l’azione dell’Italia durante la seconda guerra non ha aiutato a migliorare questo sentimento. Ci sono certi modi di spiegare questo sentimento d’indipendenza di oggi, ma i più forti vengono dall’economia e governo. Il governo segue molto più da vicino quello che succede in Austria rispetto all’economia o la politica, invece di Roma. In questo senso le forme di commercio, affari, e gli scambi politici assomigliano molto di più alla Germania o all’Austria (Silvia Marchetti, Newsweek Global). Marchetti spiega che il prodotto interno lordo a Bolzano per l’anno 2013 è 37,000 euro mentre quello a Napoli è solamente 16,000 euro. Turismo, agricoltura, e commercio contribuiscono all’alto prodotto interno lordo. Per i cittadini del Trentino – Alto Adige, l’autonomia della provincia non è abbastanza. I cittadini non hanno più voglia di sostenere l’economia italiana se non sono italiani. SüdTiroler Freiheit, un partito politico che appoggia l’indipendenza del Trentino – Alto Adige, non riconosce la bandiera italiana come simbolo della patria. Marchetti scrive che la bandiera italiana è un simbolo dell’oppressione dal governo italiano nel territorio suo. In più, i trentini dicono che il governo italiano prova a distruggere la loro identità culturale.

Il partito politico SüdTiroler Freiheit è stabilito nel 2007 e per la maggior parte mantiene l’appoggio della popolazione di Bolzano. Bolzano è uno dei posti più conosciuti in Italia per i suoi desideri d’indipendenza. Il 21 maggio 2013 Flavia Marimpietri da Rai Uno è andata a una manifestazione a Bolzano per chiedere ai cittadini se si sentono di essere italiani. Per la maggior parte, non capivano neanche la domanda. In altre parole, i cittadini di Bolzano non parlano italiano, o nel caso che parlano italiano hanno l’accento come se fossero tedeschi che parlino italiano. Secondo loro, Bolzano non è Italia, ma un territorio occupato dall’Italia. Si può vedere dal video che la cultura austriaca è ben sostenuta nella cultura locale dai vestiti, balli, e ovviamente la lingua. In conclusione, la storia del Trentino – Alto Adige è lunga e continua oggi con i suoi battiti contro l’Italia. Vedremo nei prossimi anni se le diverse culture vinceranno e realizzeranno le loro indipendenze.

References

"Alto Adige." Enciclopedia Italiana. Treciani.it, n.d. Web. <http://www.treccani.it/enciclopedia/alto-adige_res-216acc7a-87e5-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Enciclopedia-Italiana%29/>.

"Il Movimento Sudtirolese per La Libertà." SüdTiroler Freiheit. N.p., n.d. Web. 23 Mar. 2015.    <http://www.suedtiroler-freiheit.com/informazione-italiano/>.

Marchetti, Silvia. "Italiano Nein." Newsweek Global 162.3 (2014): 131-35. Academic Search    Premier. Web. 6 Mar. 2015.

Sud-Tirolo, Qui Non è Italia. Perf. Flavia Marimpietri. N.p., 23 May 2013. Web. 23 Mar. 2015.    <https://www.youtube.com/watch?v=nEvA0f_w7zw&sns=em>.

Comments

Popular posts from this blog

Recursos para hablar de la independencia: La repetición, la estética y la emoción

by Chase Krebs Chase Krebs is a graduate student in the Department of Spanish, Italian, and Portuguese. She composed this blog entry on the techniques and esthetics of discourses of independence in Catalonia in the ‘Language and Minorities in Europe’ (SPAN 418) course in the spring of 2013.     Cuando escuchas la palabra Cataluña, ¿en qué piensas? Si sabes algo de la historia de Cataluña, la comunidad autónoma en el nordeste de España, quizás vas a pensar en el sentimiento independentista que ha sido tan prevalente en esta región a través de los siglos.     De hecho, se podría argumentar que este deseo para la autodeterminación ha culminado en el llamamiento a la independencia que los catalanes han demostrado en las últimas décadas.     Es verdad que se puede encontrar las raíces del movimiento independista en la época medieval de la historia de Cataluña, pero ese no es el objetivo aquí. El propósito de este post es hablar de la actualidad...

Les langues sont belles : Codeswitchons!

by Katherine Stegman-Frey Katherine Stegman-Frey is a graduate student in Hispanic Linguistics at the University of Illinois. She is planning on teaching English and Spanish as a second language and is interested in language and culture and how humans use them. She wrote this blog entry as a student in 418 ‘Language and Minorities in Europe.' En 2015, du 14 au 22 mars, on a fêté la 20e semaine de la langue française et de la Francophonie.  Comme contribution, le CSA (le Conseil Supérieur de l’Audiovisuel) a affiché un clip sur Youtube où il s’agit du code-switching et de l’emprunt lexical de l’anglais au français. Il va sans dire que le sujet de l’utilisation des mots anglais, des anglicismes, dans les interactions françaises est vraiment vivant et toujours disputé.  En même temps, l’emprunt des mots n’est pas un nouveau phénomène pour les deux côtés de la Manche.  Il existe depuis longtemps et il y a beaucoup d’exemples dans l’histoire.  On trouve quelques n...

You Say Moldovan, I Say Romanian: The Politics of Language in Moldova

Graffiti in Moldova, which reads: “I am Moldovan! I speak Moldovan!” Image source: "What language do they speak in Moldova?" . by Morgan Fox Morgan Fox is in the second year of the dual MA Russian, East European, and Eurasian Studies and MS Library and Information Science degrees. She works in Acquisitions and Cataloging Services in the Main Library, where she catalogs Slavic and other area-related language materials, and hopes to continue working in Slavic cataloging after graduating. Previously she received a Masters of Fine Arts in Creative Writing (2021) from the Ohio State University. She wrote this blog post in 418 “Languages and Minorities in Europe” in Spring 2023. In a world where national boundaries are often drawn and conceptualized around titular ethnolinguistic majorities (French people and the French language in France, etc.), what is to be made of nations that share a language, albeit with certain regional or dialectical differences, such as German in Germany a...